Alfa Romeo 33/2 "Daytona" - 1968
Milano Autoclassica 2013
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Alfa Romeo Museum, Arese 2016
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It was the evolution of the 33-2 "Fléron" and was developed to race in the 1968 World Championship. The body was redesigned as a coupé with removable roof, the engine remained the two-liter 90 degree V8 capable of 270 hp, and also the chassis remained almost unchanged compared to the 33-2 "Fléron". The frame was a particular construction consisting of three 180 mm diameter Peraluman tubular sections arranged asymmetrically H shaped which contained the fuel tank. A complex front magnesium cast structure supported steering, suspension and pedals, and two other tubular sections extended backwards until they joined the transmission support bulkhead. Overall, the structure proved to be very rigid and efficient.
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Era l’evoluzione del modello 33-2 “Fléron” e fu sviluppata per correre nel Mondiale Marche del 1968. La carrozzeria fu ridisegnata come coupé con tetto asportabile, il motore rimase il V8 a 90° da due litri capace di 270 CV, e anche il telaio rimase pressoché invariato rispetto alla 33-2 “Fléron”. Il telaio era una particolare costruzione composta da tre sezioni tubolari in Peraluman da 180 millimetri di diametro disposte ad H asimmetrica che contenevano il serbatoio del carburante. Una complessa fusione in magnesio anteriore sosteneva sospensioni sterzo e pedaliera e altre due sezioni tubolari si prolungavano all’indietro fino a congiungersi con la centina di supporto del cambio. Complessivamente la struttura si dimostrò molto rigida ed efficiente.
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Three of the cars brought to the first race of the season, the Daytona 24 Hours, finished first second and third of their class with a spectacular arrival in parade. Thus they became Alfa Romeo 33/2 "Daytona". The season continued with a series of class victories: At the Targa Florio, second and third respectively with Ignazio Giunti / "Nanni" Galli and with Lucien Bianchi / Mario Casoni, at the Nürburgring 1000 Km, fifth overall with Ignazio Giunti / "Nanni" Galli, at Le Mans 24 hours where a further arrival in parade saw 3 cars driven by the crews Nanni Galli / Ignazio Giunti, Carlo Facetti / Spartaco Dini, and Mario Casoni / Giampiero Biscaldi, placed respectively in fourth, fifth and sixth place overall, conquering the complete podium of their class.
During the season the long tail version was introduced, already tested at the beginning of April in the preliminary tests at Le Mans, which debuted at the Monza 1000 Km with the Belgian VDS team. During the season was also introduced a car with a 2.5 litre engine at the Nürburgring 1000 Km, driven by Schütz / Bianchi conquered the fourth place in the 3 liter class. |
Tre delle vetture portate alla prima gara stagionale, la 24 ore di Daytona, finirono prima seconda e terza della loro classe con uno spettacolare arrivo in parata. Diventarono così Alfa Romeo 33/2 “Daytona”. La stagione prosegui con una serie di vittorie di classe: Alla Targa Florio, seconda e terza assoluta con Ignazio Giunti / "Nanni" Galli e con Lucien Bianchi / Mario Casoni, alla 1000 Km del Nürburgring, quinta assoluta con Ignazio Giunti / "Nanni" Galli, alla 24 ore di Le Mans dove un ulteriore arrivo in parata vide 3 vetture condotte dagli equipaggi Nanni Galli / Ignazio Giunti, Carlo Facetti / Spartaco Dini, Mario Casoni / Giampiero Biscaldi, piazzate al quarto, quinto e sesto posto assoluti, conquistando il podio completo della propria classe.
Nel corso della stagione fu introdotta la versione a coda lunga, già provata all’inizio di Aprile nei test preliminari a Le Mans che debuttò alla 1000 Km di Monza con la squadra belga VDS. Sempre nel corso della stagione fu introdotta anche una vettura con il motore da 2,5 litri che alla 1000 Km del Nürburgring, guidata da Schütz / Bianchi conquistò il quarto posto nella classe 3 litri. |
Alfa Romeo 33/2 chassis #AR75033012 1968
Photo gallery: Alfa Romeo Museum, Arese 2016
Photo gallery: Milano Autoclassica, 2013
Alfa Romeo 33/2 chassis #AR75033019 1968
Built by Autodelta in 1967, the Alfa Romeo 33/2 chassis 019 was entered at the Daytona 24 Hours in 1968. The Alfa Romeo finished the race with a spectacular first, second and third place (5th, 6th and 7th overall) with parade, usual at that time. After Daytona's race, chassis 019 was sold and remained in the United States where his owner entered the car at the Watkins Glen six hours. The car then was entered in several events, always in the United States until he was purchased by a Japanese collector. The car remained in Japan until the early 2000s when it was purchased by the current owner and after careful restoration, campaigned in many prestigious historical events, including Le Mans Classic.
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Costruita dalla Autodelta nel 1967 l’Alfa Romeo 33/2 chassis 019 fu iscritta alla 24 ore di Daytona del 1968. Le alfa Romeo conclusero la corsa con uno spettacolare primo, secondo e terzo posto di classe (5°, 6° e 7° nella classifica assoluta) con arrivo in parata, usuale in quel periodo. Dopo la corsa di Daytona la vettura chassis 019 fu venduta e rimase negli Stati Uniti dove il suo proprietario la iscrisse alla sei ore di Watkins Glen. In seguito partecipò a diversi eventi, sempre negli Stati Uniti fino a che non fu acquistata da un collezionista giapponese. La vettura rimase in Giappone fino all’inizio degli anni 2000 quando fu acquistata dall’attuale proprietario e dopo un accurato restauro, riportata in pista in molti eventi storici prestigiosi, tra cui Le Mans Classic.
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Photo gallery: Monza Historic, 2015
At the end of the 1968 season, thanks also to the points scored by private teams, Alfa Romeo conquered the third place in the constructors' standings behind Ford and Porsche. In 1968 probably at least 28 type 33/2 cars were built and this allowed to obtain the homologation in Group 4.
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Al termine della stagione 1968, grazie anche ai punti conquistati da team privati, l'Alfa Romeo conquistò il terzo posto nella classifica costruttori alle spalle di Ford e Porsche. Nel 1968 probabilmente almeno 28 vetture tipo 33/2 furono costruite e questo permise di ottenere l’omologazione nel Gruppo 4.
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Alfa Romeo 33/2 chassis #AR75033017 "Long tail" 1968
Coppa Intereuropa, Monza 2010 Alfa Romeo 33/2 chassis #AR75033017 "Long tail" - 1968
Photo gallery: Coppa Intereuropa, Monza 2010
Between 1969 and 1970, three cars were transformed into spyders, probably with the intention to race in the new 2 liter sportscar championship born in 1970. The car was less performing than the various Lolas, Abarth and Chevron, so the Alfa Romeo 33/2 spyder did not participate in the new championship but was used in several other competitions mostly hillclimb.
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Tra il 1969 e il 1970, tre vetture furono trasformate in spider, probabilmente con l’intenzione di correre nel nuovo campionato sport 2 litri nato nel 1970. Risultando meno performante delle varie Lola, Abarth e Chevron, l’Alfa Romeo 33/2 spider non partecipò al nuovo campionato ma fu impiegata in diverse altre competizioni per lo più in salita.
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Alfa Romeo 33/2 Spyder chassis #AR75033014 1968
50° Autodelta, Monza 2013 Alfa Romeo 33/2 Spyder chassis #AR75033014 - 1968
Photo gallery: 50° Autodelta, Monza 2013
Alfa Romeo 33/2 Spyder 1968
Vernasca Silver Flag, 2019 Alfa Romeo 33/2 Spyder 1968
Photo gallery: Vernasca Silver Flag 2019.
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To deepen the topic ...
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Per approfondire l'argomento...
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Autodelta. L'ala veloce dell'Alfa Romeo. Giuseppe Colombo, Massimo Colombo
Editore Fucina
Editore Fucina
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Study book consisting of over 600 pages, for enthusiasts of the Alfa Romeo brand. The history of Autodelta by Chiti and Chizzola, retraced through the memories of the technical, mechanical and drivers protagonists and written by the brothers Giuseppe and Massimo Colombo in a very depth way and with lots of information on the competitions for touring cars, sport, formula 1. The chapters are interspersed from some beautiful photographs. The book is written in Italian.
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Libro di studio composto da oltre 600 pagine, per gli appassionati del marchio Alfa Romeo. La storia dell’Autodelta di Chiti e Chizzola, ripercorsa attraverso i ricordi dei protagonisti tecnici, meccanici e piloti e scritta dai fratelli Giuseppe e Massimo Colombo in modo molto approfondito e con molte informazioni sulle competizioni turismo, sport, formula 1. I capitoli sono intervallati da alcune belle fotografie. Il libro è scritto in italiano.
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