Maserati Tipo 63 "Birdcage" #63.008 - 1961
Maserati Tipo 63 "Birdcage" chassis 63.008 - 1961 Milano Autoclassica 2015
In 1961 Maserati abandoned the development of the Type 60 and 61 to build a new car that preserved the same frame design concept, consisting of a dense trellis in small diameter pipes (hence the name "birdcage"), but adopting the scheme dictated by the English builder John Cooper, with the rear engine placement.
The Type 63 was developed mainly on the basis of customer requests as the Maserati did not foresee an official competitive effort. It had an aluminium sheet body with a large windscreen to cover the tubular frame, two 60-liter fuel tanks positioned in the sides, independent wheel suspension with coil springs and shock absorbers, and disc brakes on the four wheels with hydraulic control. At the end of 1960 the first Type 63 car was brought on the track for the first tests fitted with the same 2.8-liter 4-cylinder engine of the Type 61. Also other details such as the front suspension derived from the Type 61. The debut in race took place on March 25, 1961 at the Sebring 12 hours where the two Type 63 entered by the Briggs Cunningham Team had to retire due to transmission and suspension failures. At Targa Florio on April 30th, two cars entered by Scuderia Serenissima owned by Giuseppe Volpi, Count of Misurata, scored the fourth and fifth overall positions respectively with Nino Vaccarella - Maurice Trintignant, chassis #63.008 and Umberto Maglioli - Giorgio Scarlatti, chassis #63.004. At Le Mans 24 Hours on 10 and 11 June, three Maserati Type 63s showed up with the most powerful 3-liter V12-cylinder engine, already seen two weeks before at the Nurburgring 1000 km and able to push the car to over 310 Km / h. Two cars were entered by the Briggs Cunningham Team, one for the American crew composed by Augie Pabst and Richard Thompson, who conquered the fourth place overall despite the many pit stops due to the engine overheating and one for the crew composed by Walt Hansgen and Bruce McLaren who was forced to retire at the third hour due to an accident. Also the third car, chassis #63.008 entered by the Scuderia Serenissima for the drivers Ludovico Scarfiotti and Nino Vaccarella, did not go beyond the seventh hour having to retired due to the burnt head gasket. At the Pescara Grand Prix on August 15, 1961 (the last ran in Pescara), the chassis #63.008 Type 63 12-cylinder, ran for the last time with the Swedish Joakim Bonnier, still collecting a retire. Although the Type 63 (built in 7 units) was very fast and well-built the economic hardships in which the Modena’s brand was, did not allow an adequate development and soon the car disappeared from the tracks, used only with some success by Walt Hansgen for the Briggs Cunningham Team in the races of the American SCCA and USAC Championships. In the photographs, the Maserati Tipo 63 chassis # 63.008 restored in the 1961 Le Mans configuration with the extra 30-liter tank clearly visible under the transparent windscreen. |
Nel 1961 la Maserati abbandonò lo sviluppo delle Tipo 60 e 61 per impostare una nuova vettura che pur mantenendo lo stesso concetto progettuale del telaio, costituito da un fitto traliccio in tubi di piccolo diametro (da qui il nome “birdcage”), adottava lo schema dettato dal costruttore inglese Cooper con la collocazione del motore in posizione posteriore. La tipo 63 venne sviluppata principalmente in base alle richieste dei clienti poiché la Maserati non prevedeva un impegno agonistico in forma ufficiale. Aveva una carrozzeria in lamiera di alluminio con un grande parabrezza che rivestiva il telaio in tubi, due serbatoi di carburante da 60 litri posizionati nelle fiancate, sospensioni a ruote indipendenti con molle elicoidali e ammortizzatori, e freni a disco sulle quattro ruote con comando idraulico.
Alla fine del 1960 la prima vettura Tipo 63 venne portata in pista per i primi collaudi equipaggiata con lo stesso motore 4 cilindri da 2,8 litri della Tipo 61. Anche altri particolari come ad esempio le sospensioni anteriori derivavano dalla Tipo 61. Il debutto in corsa avvenne il 25 Marzo 1961 alla 12 ore di Sebring dove le due vetture Tipo 63 iscritte dalla scuderia di Briggs Cunningham dovettero ritirarsi per guasti alla trasmissione e alle sospensioni. Alla Targa Florio del 30 Aprile, due vetture iscritte dalla Scuderia Serenissima di Giuseppe Volpi, Conte di Misurata, giunsero al traguardo quarta e quinta rispettivamente con con Nino Vaccarella - Maurice Trintignant, telaio 63.008 e Umberto Maglioli - Giorgio Scarlatti, telaio 63.004. Alla 24 ore di Le Mans del 10 e 11 Giugno tre Maserati Tipo 63 si presentarono con il più potente motore 12 cilindri a V da 3 litri già visto due settimane prima alla 1000 Km del Nurburgring e in grado di spingere la vettura a oltre 310 Km/h. Due vetture erano iscritte dalla scuderia statunitense di Briggs Cunningham, una per l’equipaggio composto dagli americani Augie Pabst e Richard Thompson, che conquistarono il quarto posto assoluto nonostante le numerose soste ai box a causa del surriscaldamento del motore e una per l’equipaggio composto da Walt Hansgen e Bruce McLaren che invece fu costretto al ritiro alla terza ora per incidente. Anche la terza vettura iscritta, il telaio 63.008 della Scuderia Serenissima per i piloti Ludovico Scarfiotti e Nino Vaccarella, non andò oltre la settima ora dovendosi, ritirare a causa della guarnizione della testata bruciata. Al Gran Premio di Pescara del 15 Agosto 1961 (l’ultima volta che si corse a Pescara), la Tipo 63 12 cilindri telaio 63.008, corse per l’ultima volta con al volante lo svedese Joakim Bonnier, collezionando ancora un ritiro. Sebbene la Tipo 63 (costruita in 7 esemplari) fosse molto veloce e ben costruita, le ristrettezze economiche nelle quali versava la casa modenese non consentirono un adeguato sviluppo e in breve la vettura scomparve dalle piste, utilizzata solo con un certo successo da Walt Hansgen per la scuderia di Briggs Cunningham nelle gare dei campionati Americani SCCA e USAC. Nelle fotografie la Maserati Tipo 63 chassis #63.008 restaurata nella configurazione Le Mans 1961 con il serbatoio supplementare da 30 litri ben in vista sotto il parabrezza trasparente. |
Photo gallery: Milano Autoclassica 2015
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Nel segno del tridente - Tutte le Maserati modello per modello 1926-2003 - Maurizio Trabucchi - Nada
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It is book rich of information about the history of Maserati models from 1923 to 2003. After the first pages dedicated to brand history, each model is well described both as a chassis and as a motor, including data on the number of cars produced and references regarding the year of production and chassis number. Many and appreciable photographs of the time, almost all in black and white. It's a book written in Italian that I recommend to car enthusiasts and fans.
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È un libro ricco di informazioni sulla storia dei modelli Maserati dal 1923 al 2003. Dopo le prime pagine destinate alla storia del marchio, ogni modello è molto ben descritto sia come chassis che come motore, compresi i dati relativi al numero di vetture prodotte e i riferimenti riguardanti l'anno di produzione e numero di telaio. Molte e apprezzabili fotografie dell'epoca, quasi tutte in bianco e nero.
È un libro scritto in italiano che consiglio ad appassionati e cultori dell'auto. |
Maserati Tipo 63, 64, 65: Birdcage to Supercage - Willem Oosthoek 2004
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The detailed history of all Maserati Birdcage rear-engined, Type 63, 64, 65. All competitions and technical details.
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La storia dettagliata di tutte le Maserati Birdcage a motore posteriore, Tipo 63, 64, 65. Tutte le competizioni e i dettagli tecnici.
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