Gran Premio d'Italia Formula 1, Monza 11 Settembre 1977
Il Gran Premio d'Italia corso l’11 settembre era la quattordicesima prova del Campionato mondiale di Formula 1 1977. L'organizzazione mise in vendita 78.000 biglietti, i cui prezzi variavano dalle 30.000 lire per la tribuna principale la domenica alle 3.500 lire per le prove del venerdì ma l’affluenza di pubblico superò le 120.000 unità.
La gara fu vinta da Mario Andretti che prese il comando al decimo giro, sorpassando Jody Scheckter che in seguito fu costretto al ritiro per la rottura del motore. Mario Andretti conquistò la quarta vittoria nel mondiale 1977, davanti a Niki Lauda che con il secondo posto portò la Scuderia Ferrari a vincere per la quinta volta la Coppa Costruttori. Terzo finì Alan Jones che conquistò il settimo e ultimo podio per la Shadow. James Hunt fu costretto al ritiro pochi giri dopo il via per un guasto ai freni che causò un testacoda. La McLaren iscrisse la terza vettura, la M23/8-2 per Bruno Giacomelli, che fece il suo esordio nel mondiale di Formula 1 ma al 36° giro fu vittima della rottura del motore che inondò d'olio la pista alla prima chicane. A causa dell’olio lasciato da Giacomelli Carlos Reutemann e Riccardo Patrese uscirono di pista e nell’incidente fu coinvolto un commissario di gara che subì la frattura di una gamba. Altri debuttanti in questo Gran Premio furono Giorgio Francia e Lamberto Leoni, il primo con la Brabham BT45, il secondo con la Surtees TS19. Esordì anche la Apollon, nelle mani di Loris Kessel, una Williams FW03 modificata e gestita dal Jolly Club Switzerland. Per l’ultima volta fu presente la BRM con la P206 affidata a Teddy Pilette e anche per la Boro, pilotata da Brian Henton fu l’ultima apparizione. Nelle prove libere dei giorni precedenti il miglior tempo fu fatto da Jean-Pierre Jabouille sulla Renault RS01 Turbo in 1'40"4, nuovo record ufficioso della pista monzese. Grande spavento per Patrick Tambay durante le prove libere del sabato quando la sua Ensign finì contro il guard-rail all’uscita della seconda di Lesmo, si capovolse e percorse diversi metri strisciando sul roll-bar in un’impressionante marea di scintille.
La domenica mattina fu caratterizzata dal crollo di un tabellone pubblicitario posto all'altezza della prima chicane, sul quale si erano arrampicati diversi spettatori. A causa del crollo un ragazzo quattordicenne perse la vita e altre 23 persone rimasero ferite.
La gara fu vinta da Mario Andretti che prese il comando al decimo giro, sorpassando Jody Scheckter che in seguito fu costretto al ritiro per la rottura del motore. Mario Andretti conquistò la quarta vittoria nel mondiale 1977, davanti a Niki Lauda che con il secondo posto portò la Scuderia Ferrari a vincere per la quinta volta la Coppa Costruttori. Terzo finì Alan Jones che conquistò il settimo e ultimo podio per la Shadow. James Hunt fu costretto al ritiro pochi giri dopo il via per un guasto ai freni che causò un testacoda. La McLaren iscrisse la terza vettura, la M23/8-2 per Bruno Giacomelli, che fece il suo esordio nel mondiale di Formula 1 ma al 36° giro fu vittima della rottura del motore che inondò d'olio la pista alla prima chicane. A causa dell’olio lasciato da Giacomelli Carlos Reutemann e Riccardo Patrese uscirono di pista e nell’incidente fu coinvolto un commissario di gara che subì la frattura di una gamba. Altri debuttanti in questo Gran Premio furono Giorgio Francia e Lamberto Leoni, il primo con la Brabham BT45, il secondo con la Surtees TS19. Esordì anche la Apollon, nelle mani di Loris Kessel, una Williams FW03 modificata e gestita dal Jolly Club Switzerland. Per l’ultima volta fu presente la BRM con la P206 affidata a Teddy Pilette e anche per la Boro, pilotata da Brian Henton fu l’ultima apparizione. Nelle prove libere dei giorni precedenti il miglior tempo fu fatto da Jean-Pierre Jabouille sulla Renault RS01 Turbo in 1'40"4, nuovo record ufficioso della pista monzese. Grande spavento per Patrick Tambay durante le prove libere del sabato quando la sua Ensign finì contro il guard-rail all’uscita della seconda di Lesmo, si capovolse e percorse diversi metri strisciando sul roll-bar in un’impressionante marea di scintille.
La domenica mattina fu caratterizzata dal crollo di un tabellone pubblicitario posto all'altezza della prima chicane, sul quale si erano arrampicati diversi spettatori. A causa del crollo un ragazzo quattordicenne perse la vita e altre 23 persone rimasero ferite.
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La griglia di partenza
Classifica
Trofeo Alfasud Europa
A contorno del Gran Premio, si svolse la quarta ed ultima prova del Trofeo Alfasud Europa. Due le batterie di qualificazione, ogni una di 6 giri e una finale di 14 giri entusiasmarono il pubblico. Alla fine i primi sei posti furono occupati da sei piloti italiani con la vittoria di Luigi Calamai.